A TUTTOTAVOR
Fotolito Express 2015
Narrativa

Bagno Perla
Già alle nove del mattino la sabbia scotta nonostante l’infradito. E’ il primo giorno di una settimana di ferie al mare con un’amica. S’intende, un mare vicino a casa, tutto veneto e casereccio: Rosolina. Come in un ranch texano si entra nella proprietà, in questo caso la spiaggia, passando sotto un’insegna che non è un giogo o due corna taurine ma una cartonata e pudica Venere che esce dalla conchiglia: “Bagno Perla”, appunto.
Per sentir la brezza e lo sciacquio dell’onda - “Due lettini in prima fila” - l’abbiam detto e accaparrato già d’aprile.
Tolti i veli dei parei sgargianti, assestate nel costume le abbondanze, un respiro fondo e uno sguardo a 180° per godere di una spiaggia ancora indenne, ci sistemiamo sui lettini con riviste e quotidiani non prima di aver stretto gli occhi all’orizzonte, cielo e mare che è un tutt’uno verde-azzurro molto sfumato.
Eccoci pronte. A degustare i mille abbozzati pensieri che vagano sciolti, si mischiano al salso,
frullano al volo in controvento del gabbiano, poi al ritmo di un’onda che viene (e viene anche la rima).. da lontano. Ma sì, lasciamo le remore del pensiero coerente del prima e del dopo per darci vacanza, per mollare l’ormeggio e stare un po’ al gioco di quel che verrà…
“Caro! Caro!” E’ arrivato Niccolò nell’ombrellone accanto. Un mese, non di più. Lui lo odia quell’unto olietto protettore che gli han spalmato un po’ dappertutto. Ce lo dice con vibranti acuti e strilli perforanti. Dopo mezz’ora, ancora non demorde, non si calma. Dovrebbe invece, almeno per emulazione: “Non vedi, Cocco-bello, quanto sono tranquilli e si godono il bel sole la tua mamma e il tuo papa’? E, sentono l’altro fratellino?” 7/8 anni - con tre amichetti - stessa età - che ingaggiano una battaglia sulla sabbia appostando, in buche e dune contrapposte, soldatini, carriarmati, rambi e cannoncini.
Il dialogo – visti gli attori in campo – è molto trendy, all’insegna della moderna pedagogia televisiva dell’aggressione che, con l’aggiunta di un giusto tocco creativo, pressappoco risulta: “Vieni, fatti sotto che ti rompo i mar…”(cognome di un noto politico). “Uccidilo, uccidilo, tagliagli il pisello”. “Sei morto e sventrato”. E così molte altre delicatezze.
Chissà che frasette intelligenti avranno scritto questi ragazzini nel compitino dato per casa dalla maestra sul tema della pace! Poi - non ci sono dubbi - dal loro terrazzino la bandiera arcobaleno è certo sventolante… magari accanto a quella tricolore ...quella dei campioni.
Introduzione di Anna Maria Zanetti
Scene di vita quotidiana ‘fotografate’- è il caso di dirla vista la predilezione espressiva dell’autrice per la fotografia – con ironia e autoironia in questo volumetto che è innanzitutto un divertissement. Momenti di ogni giorno in cui tutti ci possiamo riconoscere: al mare d’estate, in auto nel traffico, in chiesa per la messa di Pasqua, in albergo per una vacanza, alle prese con i medici e certe illogicità della sanità,una telefonata con un’amica, una sosta al bar. Situazioni di nevrosi ordinaria che richiederebbero l’aiuto di un buon tranquillante per essere affrontate e che sono rese con leggerezza e immediatezza. Luccia Danesin con sguardo attento e acuto, mette in scena gli equivoci, i fraintendimenti, il piccolo malcostume,i comportamenti convenzionali cristallizzati che ci aiutano a comprenderci un po’ di più, attraverso una scrittura musicale e fluida.Ma c’è anche lo spazio dolcissimo per i ‘raccontini’ in cui trovano posto le memorie care al cuore del tempo passato e le figure indimenticate di persone e animali che ci hanno accompagnato e restano con noi per sempre.
RECENSIONI
Luciano Nanni
Monica Florio
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