Poesie inedite
Poesia
Di Luccia Danesin
Autunno 2003
Ricorderemo questo autunno
vibrante d’oro, di ruggine
sontuoso nella luce sfrigolante dei pioppeti.
Lungo l’argine,
in città
l’edera si screzia di rosso cardinale.
Anche il platano è regale –
pomposo, fa memoria di colore
per una spogliazione che l’attende.
C’è un manto giallo-ocra in terra
sotto l’ombroso ippocastano,
un tappeto d’oro fine, veneziano.
Foglie grandi, piccole, perfette,
tutte con la loro intima struttura.
Mi trovo silenziosa e colma
davanti a questo fasto che resiste –
quasi un dolore -
una bellezza che vorrei baciare,
e dire, e mostrare.
Voi vedete? Voi vedete?
Mi si dice che chi ha un albero in giardino quest’anno non rastrella le sue foglie
Dirti addio
Dirti addio
amando ancora
Si intrecciano le dita
a farti culla
affinché tu dorma,
per giungere alla sponda.
A noi resta
in grumo la parola
mentre il sole chiude -
anche per noi,
anche stasera -
un’altra porta.
Da domani, cara
ti porteremo in grembo
sarai perla -
silenzio
Oggi avrei bisogno
Oggi avrei bisogno di un prato
O di un mare colorato
Oppure anche solo una parete di un bel verde
quello - per intenderci - di aprile.
Lasciarmi andar di dentro e risentire
il pizzicore sulla lingua delle mentine bianche
quelle troppo forti della nonna
e le chiare rime di quel Pascoli di scuola.
